Pur senz'essere largamente diffusa, la diade appare oggi uno degli strumenti più efficaci per produrre un reale miglioramento personale.
Questa particolare tecnica di comunicazione fu ideata negli anni sessanta in America da ricercatori che operavano nel campo delle risorse umane. E' perciò un frutto del nostro tempo, nata come risposta alla realtà ed alle esigenze dell'uomo contemporaneo. Questo elemento è di grande importanza perchè ai giorni nostri vengono proposti differenti approcci all'evoluzione della coscienza, molti dei quali però non sono aderenti alla vita del nostro secolo e in questo modo perdono di efficacia.
Benchè relativamente recente e attualissima, la diade si fonda sulla conoscenza di principi di vita millenari risultando in questo modo una semplice e geniale sintesi tra passato e presente, teoria e pratica, ricerca interiore e vita quotidiana.
Per comprendere più a fondo che cos'è la diade è utile esplorare alcuni temi di importanza fondamentale.
La diade è una ripetizione "in piccolo" del processo evolutivo umano e sono queste le solide fondamenta della sua grande efficacia.
In modo molto succinto e limitato possiamo dire che a livello macrocosmico - cioè nel processo universale ed impersonale dell'evoluzione - si verifica una particolare spinta: conoscere quello che è sconosciuto; in altre parole comprendere ed essere pienamente consapevoli di ogni cosa che appare diversa e separata da sè.
Nella diade - espressione del microcosmo - si ripete esattamente lo stesso processo: una persona parla e una ascolta, ciò che è altro, separato da sè, sconosciuto, viene gradualmente compreso, accettato e integrato. Possiamo dire che la diade riproduce e attua in modo estremamente preciso la natura stessa dell'esistenza: conoscere quello che è ancora sconosicuto.
La diade è una tecnica di comunicazione che ha per meta la crescita personale dell'individuo. La diade fa nascere coscienza.
Quando una persona comunica un contenuto ad un altra, nella misura in cui il contenuto è espresso adeguatamente e per quanto l'altro è capace di comprenderlo, viene prodotta coscienza. Questo significa che se il messaggio non è fondamentalmente vero la sua falsità viene messa in evidenza, esso perde il suo potere e inizia a dissolversi. Se invece il messaggio espresso è vero, diviene ancora più chiaro, si afferma e si rafforza.
Per comprendere questo principio di base facciamo un esempio concreto. Un giovane riceve una proposta di lavoro e non sa se accoglierla o meno. Vorrebbe accettare per crearsi una vita autonoma, una sicurezza economica, perchè gli piacciono alcuni aspetti di quella particolare professione. Tuttavia preferirebbe rifiutare perchè ha timore di non essere preparato in modo adeguato per sostenere quel tipo di lavoro, perchè vorrebbe proseguire gli studi, perchè desidera un'attività diversa.
Comunicando in modo preciso e completo ed essendo compreso da un'altra persona capace di dedicargli la propria attenzione, il giovane diverrà più consapevole di questa particolare realtà della sua vita.
Gli aspetti fondamentalmente falsi inizieranno a dissolversi e i punti importanti emergeranno chiaramente. Attraverso il processo di comunicazione - comprensione - consapevolezza i dubbi iniziano a diradarsi e la scelta del proprio futuro potrà essere fatta in modo più maturo ed avere maggiori probabilità di successo.
Praticando la diade su svariati aspetti di se stessi e della propria esistenza viene gradualmente a crearsi una particolare maturità nella persona, che rafforza la sua capacità di "vedere" la vita, di scegliere, di decidere, di realizzare le proprie aspirazioni.
La diade viene praticata da due partecipanti, seduti uno dinnanzi all'altro. Uno dei due ha un ruolo attivo, cioè comunica, mentre l'altro è passivo ed ascolta. Quest'ultimo pone una domanda, per esempio "Dimmi un problema che hai momentaneamente nella tua vita" alla quale chi è nel ruolo attivo tenta di rispondere.
Egli cerca con attenzione dentro di sè cosa emerge di importante riguardo la particolare domanda che gli è stata rivolta. Nel condividere le proprie esperienze, riflessioni, sentimenti... la persona non si riferisce direttamente a nessun altro, comunica soltanto di se stessa.
Dopo cinque minuti i ruoli si invertono. Chi ha ascoltato riceve ora la stessa domanda e comunica il proprio vissuto. Il cambio dei ruoli avviene per otto volte consecutive per un totale di quaranta minuti. Alla fine della diade i partecipanti si ringraziano.
La diade viene generalmente praticata in gruppo cosi che ognuno abbia possa condividere con persone diverse.
Nella diade il ciclo di comunicazione è completo: una persona comunica, una comprende e la prima sa che l'altra ha compreso.
Nella vita quotidiana non sempre la comunicazione è così precisa ed esauriente poichè spesso viene deformata da numerose disfunzioni: interrompere l'altro mentre parla, non ascoltare, parlare senza sapere cosa si vuole dire veramente, non dire la verità, non concludere il tema iniziato, non avere interesse di comprendere veramente cosa l'altro vuole trasmetterci, non sapere se l'altro ha compreso o meno, alzare o alterare il tono della voce, offendere i sentimenti degli altri...
La struttura della diade evita tutte queste disfunzioni e crea una condizione particolare in cui la comunicazione può avvenire in modo corretto e completo. Dal momento che ciascuno comunica la propria esperienza senza nominare direttamente gli altri, le persone iniziano a sentirsi sicure e ad avere fiducia perchè nessuno le giudica, critica, valuta, deride, offende o inganna.
Semplicemente evitando le disfunzioni della comunicazione, nascono in modo spontaneo e naturale un genuino rispetto dell'altro e una sincera amicizia.
Vediamo ora come viene applicata la diade nell'Intensivo di Illuminazione. L'attenzione viene indirizzata a quattro aspetti cruciali dell'esistenza: Chi sono io? Cos'è la vita? Che cosa sono io? L'altro essere umano.
Il partecipante affronta uno di questi koan (domanda senza risposta), tenta di scoprire la verità che esso nasconde, e comunica tutto ciò che gli appare come conseguenza di tale intento. Nell'area del quesito "Chi sono io?" ognuno si trova ad avere numerosissime impressioni fisiche, emozionali e mentali, molte delle quali sono fondamentalmente vere ed altre essenzialmente false. Comunicando in tante diadi il materiale inerente a "Chi sono io" ciò che è per sua natura falso svanisce, e quello che è di base vero si afferma, risplende e nutre l'individuo.
Svelando tante piccole verità su se stesso il partecipante può arrivare alla gioia di scoprire anche la più profonda e ultima verità di chi è lui realmente - l'Illuminazione.
Roma - Sabato 5 Ottobre
Bagheria (PA)- 9 Novembre
Saronno (VA) - Sabato 7
Malnate (VA) - Domenica 8 Dicembre
Una giornata di lavoro dedicata a chi vuole sperimentare per la prima volta questo metodo e a chi sente la necessità di fare ...
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